Numeri da capogiro per Xiaomi, la società inizialmente valutata come uno dei tanti “cloni” di Apple, e oggi sufficientemente matura dal potersi proporre nel panorama internazionale con una propria offerta di qualità, e con ottimi rapporti sul fronte economico.
I numeri oggetto del nostro post fanno riferimento, in particolare, alle vendite maturate tra le 10 del mattino dell’8 aprile 2015, e le 22 dello stesso giorno: 2,11 milioni di smartphone venduti, per un fatturato complessivo di 335 milioni di dollari, e uno sviluppo commerciale che potrebbe (forse) far impallidire la stessa Apple.
Società fondata da Lei Jun, 45enne imprenditore particolarmente innovativo, Xiaomi mise in commercio il proprio primo smartphone appena nell’agosto del 2011. A marzo 2015, nemmeno quattro anni dopo, la società cinese dichiara di aver superato quota 100 milioni di dispositivi venduti in tutto il mondo, divenendo la terza azienda sul Pianeta per cellulari prodotti, alle spalle dei colossi Apple e Samsung.
Fondata l’8 aprile 2010, qualche giorno fa la società ha dunque festeggiato il suo quinto compleanno con un evento speciale che prevedeva la possibilità di acquistare uno smartphone e altri prodotti tecnologici a prezzi scontati per 12 ore. Inoltre, per i più fortunati sono stati previsti importanti premi che comprendevano i top di gamma Mi Note e Mi Note Pro, device Android presentati poche settimane fa.
Grazie ai numeri di cui sopra, Xiaomi ha dunque raggiunto il record di Apple, che a settembre 2014 aveva annunciato di aver venduto 4 milioni di iPhone 6 e iPhone 6 Plus nelle prime 24 ore dei pre-ordini. Con i 2,11 milioni di dispositivi venduti nella metà del tempo, Xiaomi può dunque affermare di aver viaggiato sugli stessi ritmi della scoietà che fu di Steve Jobs. Senza dimenticare, naturalmente, che la società opera prevalentemente nel solo mercato cinese, dove è ormaia leader del settore avendo scavalcato anche Samsung.
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