È giusto mettere al bando l’uso di smartphone e tablet nelle scuole italiane? Se ne parla molto, proprio in questi giorni, grazie anche a una proposta di legge di Forza Italia, a firma dell’ex ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, e una nuova proposta da parte della deputata della Lega Giorgia Latini. L’obiettivo è chiaro: cercare di favorire il ripristino di una migliore educazione civica obbligatoria in tutti i livelli scolastici. Ma come?
La norma che dovrebbe bandire i cellulari a scuola sarebbe concretizzabile come integrazione al d.lgs. 1994/297, stabilendo che “è vietata l’utilizzazione dei telefoni mobili e degli altri dispositivi di comunicazione elettronica da parte degli alunni all’interno delle scuole primarie, delle scuole secondarie di primo e di secondo grado e negli altri luoghi in cui si svolge l’attività didattica”.
Insomma, un divieto completo, che lascia fuori dall’operatività tutti gli smartphone, compresi quelli dei docenti, eccezion fatta per alcuni casi particolari o per esigenze didattiche. Concretamente, l’ipotesi potrebbe essere quella di lasciare i cellulari in un ufficio di presidenza, e far filtrare le chiamate di emergenza tramite la segreteria.
E voi che ne pensate? Siete d’accordo con questo bando, o oramai gli smartphone sono divenuti un’indispensabile appendice alla nostra essenziale scatola degli attrezzi?