Navigare in internet con sicurezza è un’esigenza e un diritto di ogni cittadino, tanto più quando al posto dei Pc – con antivirus sempre aggiornati – si decide di navigare tramite gli smartphone. Ma questa sicurezza non è garantita sulle vecchie versioni Android.
Google ha confermato che non lascerà aggiornamenti per la sicurezza del web browser di default – Web View – presente negli smartphone e nei tablet con una versione del sistema operativo precedente a quella dell’ottobre 2013. Per intenderci, tutti gli utenti con installata la versione Jelly Bean (la 4.3) e precedenti, sono a rischio di attacchi alla sicurezza da parte degli hacker.
Questa falla non è presente nei dispositivi mobile con Android aggiornato alla versione KitKat, ovvero la 4.4, così come possono dormire sonni tranquilli gli utenti aventi la nuovissima versione Lollipop, la 5.0 rilasciata lo scorso novembre.
Sebbene il problema sia limitato solo ad alcune versioni del sistema operativo di casa Google, comunque non bisogna stare tranquilli perché si stima che gli utenti che possiedono la versione 4.3, la Jelly Bean quindi, siano di numero maggiore rispetto ai possessori delle versioni più recenti.
Google come intende risolvere questo annoso problema? Semplice, non intende fare nulla se non dare qualche piccolo consiglio. “Mantenere il software aggiornato è una delle sfide più grandi per la sicurezza. Tuttavia per riparare la falla bisognerebbe intervenire su oltre 5 milioni di linee di codice, e su un sistema operativo che ha più di due anni. Ciò richiederebbe di intervenire con modifiche significative e non è più pratico da fare in modo sicuro”, ha spiegato Adrian Ludwig, a capo della sicurezza di Android.
Quindi, piuttosto che porre rimedio e garantire una navigazione in sicurezza per tutti i suoi utenti, Big G propone un rimedio alquanto scontato. Basterà scaricare, installare e navigare con altri Web Browser quali Chrome – sempre di casa Google – o Firefox, tanto per citarne alcuni.
Invece che trovare un rimedio, seppur dispendioso, Google decide di lavarsene le mani consigliando ai propri utenti di optare per l’installazione di un’altra App che di certo andrà ad appesantire e a riempire la memoria e le prestazioni degli smartphone già di per sé datati.
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