Secondo quanto previsto da una recente analisi previsionale condotta da Abi Research, Apple potrebbe vendere fino a 24 milioni di autovetture con il proprio sistema CarPlay, la piattaforma che permette di accedere a varie funzioni del telefono direttamente dal sistema multimediale dell’auto grazie a Siri. Insomma, in virtù della fruizione di CarPlay sarà possibile chiamare, riprodurre musica e effettuare tante altre operazioni, semplicemente con un comando vocale.
Per Abi Research, infatti, CarPlay avrà una posizione dominante rispetto ad altri sistemi per auto, e potrà così conquistare facilmente importanti quote di mercato. Unico “imprevisto”, peraltro non tenuto in debita considerazione dalla stessa osservazione della Abi Research, è il principale incomodo: Google.
Il motore di ricerca (ma ha ancora senso definirlo tale?) ha infatti annunciato lo sviluppo di Android Auto, un servizio che dovrebbe permettere una interazione ancora più smart tra auto e smartphone, e che potrebbe vantare una diffusione in ben 40 costruttori. Ammontano a tale numero – secondo le dichiarazioni di Google – i produttori auto che si sono resi disponibili a supportare l’Android Auto. Rimane invece solido – e più conosciuto – il portafoglio di costruttori Apple, che potrà contare su alcuni brand di grandissima diffusione come Opel, General Motors, Suzuki, Mercedes, Aud, BMW, Ford e tanti altri.
È inoltre da tempo noto che il sistema CarPlay sarà compatibile con tutti i più recenti dispositivi di casa Apple, e che permetterà di accedere a una ricca serie di funzioni personalizzabili. Una volta connesso al CarPlay, il telefonino sarà pertanto “guidato” dalla piattaforma multimediale installata nell’auto.
Non mancano, tuttavia, i punti di approfondimento necessario. Apple potrebbe infatti realizzare un sistema “chiuso” (e non sarebbe certo una disabitudine), contribuendo quindi a frammentare il mercato dell’automotive. Proprio per tale motivo Abi Research ritiene che i costruttori di auto renderanno possibile l’utilizzo di più sistemi contemporaneamente sulle proprie autovetture, al fine di aggirare il problema dell’assenza di uno standard comune sulle piattaforme smart.
Sarebbe pertanto facilmente spiegabile il numero preannunciato da Google, che andrebbe a sovrapporsi al portafoglio di partner contratto da Apple. Insomma, una nuova guerra (questa volta, su quattro ruote) si è accesa tra i due leader USA.
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