Dopo Tim anche Vodafone cambia le tariffe cosidette “low cost“: circa dieci milioni di clienti hanno ricevuto la notizia via SMS che dice “Dal 1/10 Vodafone semplifica le tariffe: il tuo piano tariffario sarà VF Italy. Info su piano, scelta altri piani e recesso al n gratuito 42593 o vodafone.it” e simili (dipende dalla tariffa).
Addio quindi alle vecchie tariffe, spesso più economiche.
Ma Vodafone, c\’è da dirlo, non è la sola: nei giorni addietro era stata la volta di Tim.
Le prime stime di Vodafone valuterebbero cinque-sei milioni di clienti “ricaricabili”: la più grande rivoluzione tariffaria in Italia.
E fatta in un momento particolare, oltre tutto: le ferie estive.
Il momento, quindi, in cui la gente è meno attenta, meno propensa a badare a queste cose.
Le tariffe di Vodafone saranno modificate dal 1 ottobre e quelle di Tim dall’8 settembre: possibile che i due principali operatori telefonici abbiano preso le stesse decisioni all’insaputa gli uni degli altri?
Le due compagnie giurano di no.
Le modifiche sono tante (da 31 tariffe a 7) e difficili da riassumere anche se per Vodafone parrebbe individuabile nello scatto alla risposta la principale e comune modifica, passato da 15 a 16 centesimi (per l’azienda) e da 10 a 16 (secondo alcuni clienti = rincaro del 60%).
D\’altro canto gli «sms» dovrebbero calare da 12-15 a 10 centesimi di euro.
I clienti ora sono ad un bivio: restare con Vodafone alle nuove tariffe, modificare la propria tariffa con una delle altre proposte come alternative o cambiare operatore e rischiare di passare dalla padella ad una brace?

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