Le Olimpiadi di Tokyo 2020 passeranno sicuramente alla storia come le Olimpiadi più attente al riciclo. Ne è dimostrazione il fatto che le medaglie d’oro, di argento e di bronzo per il prossimo evento olimpico verranno realizzate sulla base del riciclo di vecchi smartphone dai quali poter estrapolare metalli preziosi.
Insomma, gli organizzatori dei prossimi Giochi Olimpici hanno individuato negli smartphone da cestinare una fonte gratuita di metalli preziosi, destinando questo “rifiuto” verso una nuova e gloriosa vita: l’attribuzione di una bella medaglia agli atleti che tra quattro anni (le Olimpiadi brasiliane si sono appena concluse) si aggiudicheranno un posto sul podio.
D’altronde, in Giappone sanno molto bene, da tempo, quanto si possa ottenere dai vecchi dispositivi elettronici oramai in disuso. Stando a quanto affermano i dati riferiti al 2014, ad esempio, nell’arcipelago nipponico è stato possibile recuperare 143 chilogrammi di oro, 1566 chilogrammi di argento e 1112 tonnellate di rame (da cui poi ottenere il bronzo). Insomma, quanto basta per poter coniare le monete dei prossimi Giochi, tenendo magari in considerazione che gli organizzatori di Londra hanno utilizzato appena 6 chilogrammi di oro, 1210 chilogrammi di argenza e 700 chilogrammi di rame per le proprie medaglie.
Naturalmente, il processo per poter estrarre questi metalli preziosi è tutt’altro che semplice. Tuttavia, i risultati conseguibili potrebbero valerne la pena.

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