C’è qualcuno che l’ha chiamata “smartphonite”, è la tendenza ad avere sempre gli occhi incollati al proprio dispositivo mobile, indifferente che sia smartphone o tablet. E’ sempre più raro vedere in stazione o mentre si aspetta il bus gente che abbia le mani libere dai device.
A confermare questa tendenza oggi però arriva uno studio dagli Stati Uniti. Almeno 150 volte al giorno vengono messi gli occhi sullo smartphone. Non necessariamente questo viene fatto per telefonare o mandare messaggini, ma soprattutto per giocare, navigare sul web, controllare la posta elettronica, postare una foto su Facebook e tante tante altre funzioni che le app offrono.
Lo studio annuale del centro americano Kleiner Perkins Caufield & Byers’s offre qualche statistica sulle reali dimensioni di questa abitudine. Dalla ricerca emerge che se escludiamo le otto ore di sonno significa un controllino ogni 6 minuti. Per un messaggino si da un’occhiata 23 volte al giorno, si ascolta la segreteria 22 volte e si controlla l’ora 15 volte in un giorno.
Se poi consideriamo una delle funzioni principali dello smartphone, ovvero quello di scattare foto notiamo come secondo lo studio dagli smartphone vengono scattate ed inviate in giro nel mondo circa 500 milioni di fotografie. Addirittura ha anche ironizzato sul fatto che per curare questa “malattia” servirebbero degli assistenti di mezza età che poco, o nulla, hanno a che vedere con questa tecnologia in modo da assicurare una vita più tranquilla.
Scherzi a parte, questi dati impietosi confermano la tendenza di essere diventati (purtroppo) completamente immersi in questi dispositivi, che per certi versi hanno anche sostituito le funzioni principali del telefono. E’ curioso immaginare gli sviluppi di questa ricerca, e quali potranno essere gli scenari ipotizzando un futuro nemmeno troppo lontano..
di Daniele Trenca
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