App, app e ad ancora app. Oggi veramente possiamo confermare lo slogan di una pubblicità di qualche anno fa che diceva “c’è un’applicazione per tutto”. Alzi la mano chi può dimostrare il contrario. Un mercato letteralmente esploso negli ultimi cinque anni, che aumenta di giorno in giorno con numeri da capogiro. Solo quest’anno ne saranno scaricate 70 miliardi, che per ogni abitante della Terra significano 10 a testa.
A contendersi lo scettro del mercato l’eterna lotta da Apple e Google.
Sembrava inarrivabile fino a qualche tempo fa, ma gli analisti affermano che Google effettuerà il sorpasso nel corso del secondo semestre 2013. Se la multinazionale creata da Steve Jobs ha festeggiato da poco i 50 miliardi di applicazioni scaricate, Google (o meglio Android) si stima che sia arrivata a 48 miliardi. La sorpresa sta nel fatto che quest’ultima sembra crescere più rapidamente, con 2,5 miliardi di download al mese, contro i 2 miliardi di Apple.
A fare da traino a questo soprasso è certamente l’espansione di Android sulla maggior parte degli smartphone in circolazione. Una recente ricerca afferma che su 100 dispositivi mobili ben 75 funzionano con Android, contro i 17 di Apple. Stesso discorso per i tablet poiché 900mila esemplari sono legati a Google e 600mila ad Apple.
A 5 anni di distanza dall’inaugurazione dell’Apple Store, sembra che i vari concorrenti abbiano recuperato il margine di vantaggio. Certo è che molti degli smartphone marchiati Android sono prodotti economici, in cui faticano a girare app complesse o molto pesanti. Problemi che non hanno gli appassionati del “melafonino”.
Anche gli sviluppatori di app preferiscono la piattaforma Apple, poiché i clienti spendono di più. Android rappresenta un sistema aperto che spesso è sinonimo di gratuità. Non è raro trovare giochi che su Android siano disponibili gratuitamente, mentre siano a pagamento su iTunes.
Secondo un’analisi citata dal Financial Times, le prime 200 applicazioni a pagamento di Apple ogni giorno incassano quattro volte tanto le prime 200 di Google. Staremo a vedere cosa succederà, in attesa che anche Google tagli il nastro dei suoi 50 miliardi di download sul proprio store on line.
di Daniele Trenca

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